Quest'alterazione degli equilibri sonori e artistici li ha portati a un utilizzo più marcato dell'elettronica, inserita a perfezione nelle già sofisticate trame della loro musica. Per me, quel pizzico di bit&loop, era esattamente l'unica cosa che gli mancava.
Per cui, per conto mio: capolavoro.
Già, ma ancora una volta riaffiora la questione: che musica fanno?
Confesso che l'altro ieri, quando mi è stata posta a voce, questa domanda mi ha messo in imbarazzo. Il fatto è che non lo so e che forse non credo che si possa proprio descrivere, per quanto senso possa avere in generale la descrizione di una musica. Il punto è però che con questa gente è anche difficile fare paragoni o similitudini, tanto è originale e fuori dagli schemi la loro proposta.
Ho letto di Beatles cotti dall'LSD, di incroci con i Mercury Rev, di Tangerine Dream, Syd Barret e Beach Boys, tanto per dire quanto sia complicato incasellare il loro lavoro. E comunque, anche descrizioni tipo "I Mercury Rev che si inchiappettano i Beach Boys" (giuro che l'ho letta!), e pure definizioni più eleganti, non è che dicano molto chiaramente che cosa sia contenuto nel CD.
Effettivamente gli ingredienti ci sono, sono anche quelli, ma poi riuscire a prevedere come sia il piatto cucinato è tutta un'altra cosa, soprattutto se i cuochi sono dei personaggi talmente strambi.
Personalmente, se proprio dovessi fare un tentativo direi che si tratta di un pop-folk psichedelico con venature elettroniche, voci che si intersecano, melodie e ritmi sghembi.
Lo so, come se non avessi detto niente, però tutto sommato non è difficile trovare in rete occasioni per sentirli. Per cui, niente scuse.
In ogni caso, per quel che mi riguarda, gli Animal Collective si consacrano (a questo punto definitivamente, dopo almeno cinque album magnifici di fila) come mio gruppo preferito.
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