(sono un po' in ritardo, lo so)
Solitamente in questi casi si dice "Per non dimenticare".
Io in ogni caso non me lo dimenticherò mai. Avevo 19 anni compiuti da poco e mi affacciavo all'età adulta. Ero cioè in quella fase della vita in cui si pensa che i sogni dell'infanzia e dell'adolescenza stiano finalmente per realizzarsi.Ricordo che mi sentivo particolarmente vicino a quei miei coetanei dall'altra parte del pianeta che manifestavano gioiosamente, vivevano quasi una festa, praticamente la celebrazione di un desiderio bellissimo e naturale - la democrazia, la libertà - che sembrava ovvio dovesse concretizzarsi anche in Cina da lì a poco. Sogni che si realizzano, appunto.
E noi, sbarbati ragazzini d'occidente, tifavamo per loro, gioivamo con loro.
Il risveglio di quel giorno in cui ci dissero che i carri armati erano entrati in piazza a massacrare quei nostri (e in fondo anche loro) coetanei, fu uno schiaffo dolorosissimo, ricordo che piansi, incredulo e incapace di comprendere.
C'era un simbolo di quella manifestazione quando era ancora una festa, ed era una replica della Statua della Libertà, un misto tra un gioco e una voglia di America che doveva essere ben presente tra i ragazzi in quella piazza.Un simbolo che credo abbia contribuito non poco ad irritare i sanguinari dirigenti del PCC che decisero che quelle manifestazioni andavano interrotte, terminate.
Eccola qui, la statua (la chiamavano La Dea Della Democrazia), in mezzo alla folla di quei miei coetanei ancora festosi:
E qui trovate anche altre immagini di quei giorni, prima, durante e dopo la repressione.
Tieni a mente Tienanmen!
Solitamente in questi casi si dice "Per non dimenticare".
Io in ogni caso non me lo dimenticherò mai. Avevo 19 anni compiuti da poco e mi affacciavo all'età adulta. Ero cioè in quella fase della vita in cui si pensa che i sogni dell'infanzia e dell'adolescenza stiano finalmente per realizzarsi.Ricordo che mi sentivo particolarmente vicino a quei miei coetanei dall'altra parte del pianeta che manifestavano gioiosamente, vivevano quasi una festa, praticamente la celebrazione di un desiderio bellissimo e naturale - la democrazia, la libertà - che sembrava ovvio dovesse concretizzarsi anche in Cina da lì a poco. Sogni che si realizzano, appunto.
E noi, sbarbati ragazzini d'occidente, tifavamo per loro, gioivamo con loro.
Il risveglio di quel giorno in cui ci dissero che i carri armati erano entrati in piazza a massacrare quei nostri (e in fondo anche loro) coetanei, fu uno schiaffo dolorosissimo, ricordo che piansi, incredulo e incapace di comprendere.
C'era un simbolo di quella manifestazione quando era ancora una festa, ed era una replica della Statua della Libertà, un misto tra un gioco e una voglia di America che doveva essere ben presente tra i ragazzi in quella piazza.Un simbolo che credo abbia contribuito non poco ad irritare i sanguinari dirigenti del PCC che decisero che quelle manifestazioni andavano interrotte, terminate.
Eccola qui, la statua (la chiamavano La Dea Della Democrazia), in mezzo alla folla di quei miei coetanei ancora festosi:
E qui trovate anche altre immagini di quei giorni, prima, durante e dopo la repressione.
Tieni a mente Tienanmen!
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