18 giugno 2009

il marEtoneta

C’è un tizio che si sta facendo tutta l’Italia di corsa.
È partito domenica da Reggio Calabria e arriverà il 30 agosto a Trieste facendosi tutta la costa est della penisola, più lo Ionio.
È già la seconda volta che lo fa, l’anno scorso si era fatto la costa Ovest, da Ventimiglia a Reggio Calabria, quest’anno in pratica chiude il giro delle coste.
Perché lo fa? “Per dimostrare che sport e ambiente hanno qualcosa in comune. Per scoprire qual è il vero stato delle coste italiane, ritrovare bellezze dimenticate, località e spiagge più e meno famose.”, spiega nel sito. Sport ed ecologia, dunque.
È un impresa lodevole, ammirevole e per quanto mi riguarda pure invidiabile: girare tutta l’Italia di corsa, facendo dai 15 ai 20 km al giorno, sapendo che cosa vuol dire correre, in quale strana dimensione ci si trova mentre il proprio corpo macina strada, farlo col panorama che cambia continuamente, con la libertà del vagabondo e la determinazione del professionista, deve essere un’avventura davvero bella.
Poi, nota a margine di tipo personale: il tizio in questione, Giuseppe Tamburino, è mio stretto compaesano (o era, forse non abita più lì), ma più che altro si allena sullo stesso percorso su cui corricchio io e con diverse persone che vedo regolarmente sgambettare da quelle parti.
Qui sotto c’è la foto ricordo della Tappa zero, una sorta di arrivederci a settembre scattata con i suoi compagni di allenamento. Il protagonista è quello al centro con la canotta bianco-azzurra, gli altri sono tutta gente che mi sfreccia accanto (in sorpasso…) durante le mie escursioni. Il luogo è precisamente quello da cui partono le mie corse.
E quindi, pure da parte mia: buon viaggio, Giuseppe.

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