Ciao Alberto.Il tempo passa.
Solo quello.
alla deriva nel mare magnum
Underworld è uno di quei libri considerati universalmente dei tali capolavori che solo l'accostarcisi mette un po' in soggezione. Tenuto conto che poi, anche al primo sguardo, il libro si presenta come un mattone di più di 800 pagine, decidere di affrontarlo di petto è uno di quegli slanci che si prendono con un po' di cautela, tipo un tuffo dagli scogli. E di tuffo, anzi di immersione quasi completa, si tratta veramente.

Smaliziato e cinico, mi capita ormai di rado di fare un salto per la sorpresa vagando per i negozi di CD. Giro piuttosto con fare curioso e sbircio tra gli scaffali, metaforicamente sollevando un sopracciglio alla visione di qualche cd sconosciuto di gruppi conosciuti, riponendolo poi con fare snob e la faccia di chi ha già capito che tanto si tratta di un disco che sicuramente sarà il disco dello sputtanamento del gruppo, quello che "erano meglio i primi lavori", quelli che avevano venduto 23 copie in tutto il mondo.
Ci sono dischi che sembrano essere suonati tutti in punta di dita. Le corde della chitarra appena sfiorate, i tasti del pianoforte accarezzati, la batteria suonata a tocchi leggeri, la voce sussurrata.
Tre anni fa mi avevano deliziato con lo splendido Beautiful Seizure e pochi giorni fa sono usciti col loro secondo album, Paperworks.


L'avete sentito, no? Ne parlava ieri il New York Times, e oggi hanno ripreso la notizia anche i nostri quotidiani. (In rete ho visto che se ne accennava qui e qui.) Se non fosse bastato Dan Brown a dipingere il CERN come un covo di gente che prepara l'apocalisse, adesso ci si sono messi anche i signori Wagner e Sancho. I due hanno intentato causa per il rischio che LHC produca mini buchi neri che potrebbero distruggere la Terra (sono recidivi, perché hanno già perso una causa analoga contro il RHIC). Ora, la cosa non è una novità, in quanto le prime speculazioni teoriche sulla produzione di mini buchi neri al CERN risalgono al 2001. Ma il punto è che tutti gli studi condotti per accertare possibili conseguenze nefaste hanno mostrato che non c'è nessun rischio reale. Perché? Intanto perché la produzione di mini buchi neri è del tutto ipotetica. Poi, perché LHC non farà altro che prendere protoni e sbatterli l'uno contro l'altro a velocità prossime a quelle della luce. La stessa cosa la fa, da miliardi di anni, l'universo: i raggi cosmici che giungono in continuazione sulla Terra, sulla Luna e su qualsiasi altro pianeta non sono che particelle cariche pesanti accelerate a velocità altissime. Ma la Terra e la Luna sono lì da miliardi di anni, come chiunque è in grado di constatare. Il fatto è che buchi neri così piccoli come quelli che potrebbero essere prodotti da LHC scomparirebbero in un tempo brevissimo a causa del fenomeno di evaporazione di Hawking. E anche se non evaporassero, attraverserebbero la Terra a una velocità tale da non avere il tempo di interagire con niente. E anche se, per un caso assolutamente improbabile, uno di quegli ipotetici mini buchi neri rimanesse intrappolato all'interno del nostro pianeta, il danno che potrebbe fare sarebbe ben poca cosa (al massimo, avendo a disposizione tutto il tempo trascorso dall'origine dell'universo a oggi, miliardi di anni, potrebbe ingoiare appena un milligrammo di materia.)
Come al solito: catastrofismo più tecnofobia uguale bufala.

Questo è uno dei dischi più curiosi che mi sia capitato di ascoltare. È il trionfo del campionamento. In pratica tutte le canzoni sono dei solidissimi collage fatti di frammenti, autorizzati o no, di altre canzoni. Ne viene fuori un album notevolissimo, diciamo in ambito techno-pop, molto più piacevole di quanto si potrebbe immaginare, pensando a dei frankestein del genere.
C'è una sorta di giochino che si svolge spesso in ambito musicale (ma anche letterario o a volte cinematografico) in cui si tratta di scegliere i 5 dischi "da isola deserta". In pratica: se ti trovassi a potere ascoltare la musica di soli 5 album per un lungo periodo di tempo, quali sceglieresti?