26 settembre 2008

Gran Partita

Ieri ho rivisto, dopo anni, Amadeus di Milos Forman. Per chi non lo sapesse, racconta la vita di Mozart raccontata da un anziano ed astioso Salieri che, fa capire il film, sarebbe il responsabile più o meno diretto della sua prematura morte.
Questa letale rivalità col compositore italiano è il tema centrale del film e chiaramente ne determina piuttosto negativamente il valore se si pensa che si tratta di una leggenda mai provata e anzi, molto probabilmente, del tutto falsa. Mi fa sorridere pensare come, ai giorni nostri, una cosa del genere porterebbe ad una querela di dimensioni colossali, roba che l'azione  di Enzo Maiorca nei confronti de Il Grande Blu, sarebbe niente a confronto. E invece Salieri è morto, Mozart pure, e quindi evidentemente si può dire quel che si vuole.
Al di là di questo dettaglio (si fa per dire) il film comunque è bellissimo, e mi sono ancora una volta emozionato durante la scena in cui il vecchio Salieri descrive il suo primo incontro con Mozart e la sua musica. La scena alterna flashback e tempo presente e rappresenta il ricordo di Salieri con in mano uno spartito di Mozart e la sua meraviglia di fronte ad esso:
Sulla pagina sembrava... niente.
Un inizio semplice, quasi comico, appena un palpito, con fagotti, corni di bassetto,
come lo schiudersi di un vecchio cofano.
Dopo di che, ad un tratto... un oboe!
Una sola nota sospesa lì, immobile
finché un clarinetto ne prende il posto,
addolcendola con una frase di una tale delizia...
in sottofondo si ascolta la musica di cui sta parlando Salieri, l'Adagio della Gran Partita (K 361), una delle cose più belle che esistano al mondo e, per quel che vale, una delle poche musiche davvero in grado di commuovermi fino alle lacrime.
Qui la scena in questione (in inglese):

E qui una registrazione completa del movimento:

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