E tutto sommato devo dire che, nonostante lo sgradevole titolo, questo disco fa nuovamente un gran bel centro. 14 brani accattivanti, mai scontati, ma sempre nei territori del pop, della canzone, in bilico tra melodie canore e rap, con mirabolanti soluzioni di arrangiamento, un carnevale di brani piacevoli e ben strutturati, senza eccessi di maniera, ma pure senza scivolare troppo platealmente nel già sentito.
È un disco poliedrico e coloratissimo, colonna sonora ideale per questo inizio di primavera, limpido e luminoso, ma ancora freddo pungente.
Come al solito, trovarlo in giro nei negozi è un casino, ma come tutti i tesori rari non mancherà di mantenere le promesse
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