Solo a pensarci io provo una meraviglia da farmi venire le vertigini. Un ovulo, cioè una cellula, inizia a duplicarsi in 2, poi in 4, in 8, in 16… e poi pian piano, dalla pallina (morula) che è all’inizio, incomincia ad assumere una struttura, prima appena accennata, quindi sempre più articolata e definita, fino a portare alla costituzione di una forma umana, meravigliosa, perfetta, incredibile.Incredibile è forse il termine giusto, basta guardarsi anche solo una mano, un piede, o il proprio viso allo specchio e chiedersi come si potrebbe fare a costruire uno strumento del genere, tanto complesso, preciso, sofisticato. E ad avere anche solo qualche nozione di anatomia, lo sbalordimento è ancora maggiore: tessuti, strutture, legami, apparati, e poi nervi, tendini, ossa, vene, arterie, muscoli… e tutto perfettamente piazzato e interconnesso all’organismo generale in maniera assolutamente funzionale.
E tutto, ribadisco (ma forse non riesco a trasmettere la meraviglia che mi pervade di fronte a tutto ciò), a partire da un’unica cellula.
Questo libro descrive molto a grandi linee, ma lasciando comunque una sensazione precisa di quello che ci sta sotto, tutto questo processo che in realtà non si conclude neppure con il parto, ma prosegue con tutto lo sviluppo fino ai 18, 20 anni, quando si diventa a propria volta in grado di produrre una tale meraviglia.
Il livello di trattazione, pur essendo sufficientemente rigoroso da evitare discorsi animistici e rimanendo sempre ben piantato nelle attuali conoscenze scientifiche, è comunque abbastanza divulgativo da risultare digeribile anche per i non addetti ai lavori. Ovviamente ogni tanto si perde un po’ l’orientamento, soprattutto quando ci si impelaga in descrizioni di strutture complesse senza ausilio di figure (che ci sono, ma secondo me si poteva fare di più), ma tutto sommato i dettagli sarebbero comunque eccessivamente complessi per un lettore medio.
Il libro è diviso in tre grossi capitoli: lo sviluppo dell’embrione dalla fecondazione al parto, lo sviluppo dell’uomo (e del suo cervello) dalla nascita alla maturità e infine una breve trattazione di alcuni aspetti etici legati a questi argomenti, fondamentalmente incentrati su due argomenti fondamentali: quando inizia la vita e la diagnosi pre-impianto. Le sue sono posizioni scientifiche, o almeno cercano di esserlo pur nel delicato ambito in cui vengono applicate, e comunque cercano di descrivere anche diversi punti di vista e le conseguenza nell’adottare ciascuno di essi.
Un ultima nota a riguardo del titolo: questa volta non c’entrano i traduttori, quella di citare nientepopòdimeno che Totò (siamo uomini o caporali?) e pure il volere spingere a forza un trattato che è per il 90% scienza e solo nella sua coda finale bio-etica, nella polemica sulla “sacralità della vita”, è una esplicita scelta editoriale (e pure dell’autore?) che la dice lunga su quanto sia tenuta in considerazione la sete culturale dei frequentatori di librerie: un titolo serio e non polemico non vende, meglio buttarla sulla boutade o sulla rissa.
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