26 ottobre 2007

Pro Halloween

La festa di Halloween non mi è mai stata molto simpatica. Le ragioni sono in fondo piuttosto banali, le solite insomma: è un’americanata, è una festa per i commercianti, non ha niente a che vedere con la nostra cultura e via con le ovvietà.
Ammetto che però, a causa dei bambini, ormai è un paio di anni che , volente o nolente, ne sono coinvolto. Niente di che, però in casa in questi giorni circolano già zucche e piccole mostruosità in preparazione di una festa che si terrà mercoledì a casa di uno dei loro amichetti.
Per i bambini delle ultime generazioni infatti Halloween è una festa che c’è e basta. Per loro c’è sempre stata, non come quelli della mia leva per cui Halloween una volta non esisteva (tutt’al più era il titolo di una serie di b-movie horror), e ce lo siamo visto introdurre con tenacia senza che nessuna opposizione avesse il minimo effetto. E quindi di sicuro non mi metterò a fare il brontolone coi miei figli cercando di oppormi ai loro travestimenti e al loro buffo “Dolcetto o scherzetto?”.

Oggi poi ho scoperto una motivazione in più per farmi piacere questa festa. Leggete un po’ questa cosa:

Halloween: sacerdote genovese
invita
ad obiezione di coscienza

«Halloween è pedofilia esercitata in campo morale, psicologico, spirituale, mentale, senza violentare il corpo». L’allarme è stato lanciato da don Marino Bruno, insegnante di religione e parroco della chiesa di Santa Maria delle Nasche, in un lungo articolo pubblicato oggi sul settimanale cattolico di Genova «Il Cittadino».

Ora, senza entrare in tematiche troppo delicate (ma su cui ho opinioni nettissime), direi che oggi come oggi un prete dovrebbe, almeno per buon gusto, cercare di evitare di usare la parola “pedofilia” come accusa a qualcun altro. Ma al di là di questo, mi chiedo, con che coraggio si può accostare una festa, per quanto sciocca, consumista o frivola alla pedofilia? Guardate che non sono parole dette di slancio, magari dette durante una predica infervorata, sono parole scritte, meditate. Da accapponare la pelle.

E poi prosegue:

«c’è un abisso tra Halloween ed il carnevale: i mandanti di questo `carnevale d’ottobre´ sono gli stessi che stanno cercando di bombardare, con stile politically correct, la religione in sé e quella cattolica in particolare».
I mandanti, per don Bruno, sono «esoterismo, lobby politiche e filosofiche» che «lavorano per svitare il senso del sacro ed il rispetto che gli si deve» e che hanno quali «prede preferite i bambini».

(l’articolo completo è qui)

Cioè, io già mi sentivo un po’ scemo a pensare che a spingere per il successo di Halloween ci fossero degli astuti commercianti, che, riuniti in incognito in una località segreta, ordiscono trame subliminali, manovrano i servizi dei telegiornali, falsificano le statistiche, tutto all’insegna del motto “Halloween è cosa buona e giusta e ci porterà un sacco di profitti”.
Ora però scopro che ci sono addirittura dei mandanti, e questi sono “esoterismo e lobby filosofiche” (lasciamo perdere la politica, che non capisco che c’entri).
Ma mi chiedo: che cazzo sono ‘ste lobby filosofiche? Una volta facevano i simposi, elucubravano, discettavano, ora organizzano feste con maschere da vampiri?

Ah, vorrei sottolineare ancora una cosa: don Marino Bruno fa l’insegnante di religione. Un punto in più alla mia scelta di non avvalermene per l’educazione dei miei figli.

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