12 giugno 2008

Heavy Metal rules (the babies)

Da un po' di tempo a questa parte (qualche mese), il mio primogenito seienne si è appassionato a quello che lui chiama "il rock duro". Nelle sporadiche sessioni di ascolto, soprattutto in macchina, lui spinge sempre a che si ascolti qualcosa che abbia la maggiore energia possibile. Normalmente queste sue richieste si scontrano però con l'opposizione di sua sorella, che, sia per indole che per l'età minore, preferisce cose più tranquille: "a me piace il pianoforte", dice.
A causa di alcuni impegni estivi che li tengono separati, mi sono ultimamente ritrovato diverse volte da solo in macchina con lui, e allora la sua voglia di schitarrate e doppie grancasse non trova più freni e io devo solo sbizzarrirmi con la scelta dei brani da fargli sentire.
In ordine sparso e con qualche sicura dimenticanza, le ultime proposte sono state:
- Led Zeppelin - Immigrant song
- The Cult - Nirvana, Rain e The Phoenix
- Rage Against The Machine - Bombtrack
- Soundgarden - Rusty cage
(lo so: questa selezione denuncia chiaramente la mia età, ma ultimamente non è che mi sia tenuto molto aggiornato su questo genere)
Ieri sera poi, su input di mia moglie, abbiamo messo sullo stereo i Metallica con Master Of Puppets e lui, al colmo dell'entusiasmo, ha preso ad agitarsi come un tarantolato sul divano.

Da tutto ciò scaturiscono fondamentalmente due considerazioni:
1. il mio primogenito è un esagitato
2. la musica hard rock o heavy metal, nonostante pose machiste o atteggiamenti trasgressivi, rimane fondamentalmente, almeno in alcune sue accezioni più stereotipate, un genere infantile.

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