9 giugno 2008

Allora, raga, come ci chiamiamo?

Chiunque in vita sua abbia anche solo tentato di creare una band musicale, ha dovuto affrontare la spinosa questione del nome del gruppo, e sa bene quale carica di implicazioni abbia tale processo, fondamentalmente perché si mettono in ballo valori che a volte vanno ben al di là delle intenzioni semiserie che hanno dato origine alla band.
Nel senso che, magari, il gruppetto è nato in maniera cazzona, tra amici che strimpellano qualche strumento e hanno voglia di fare un po' di casino, ma poi quando si tratta di scegliere il nome del gruppo ci si pone inevitabilmente di fronte ad un futuro improbabile, ma non impossibile, di notorietà. E allora si cerca di dare un po' di serietà al battesimo della band, pur sempre però cercando di non apparire troppo presuntuosi, di non prendersi sul serio, e questo stare in bilico tra il "guarda che qui stiamo solo a divertirci" e il "però non possiamo proprio presentarci con un nome da deficienti" crea a volte degli impasse insuperabili. Tanto insuperabili che un gruppo di rispettabilissime persone che conosco direttamente, aveva chiamato il gruppo "Dillotuprima" perché quella risultava essere l'unica frase che era scaturita dalla riunione battesimale.

Tutto questo l'ho pensato mentre mi chiedevo: ma come cacchio gli è saltato in mente agli Elbow (trad.: Gomito) di chiamarsi così?
E poi dicono che Le Luci della Centrale Elettrica sia un nome eccentrico.

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