26 gennaio 2010

Ciumbia!

La scienza si sa, è astrusa e pressoché incomprensibile.
Allora si è inventata una cosa chiamata divulgazione che non è altro che il tentativo di tradurre la scienza in parole comprensibili ai non addetti ai lavori.
È un impresa difficile, tanto che c'è chi addirittura ne nega la legittimità, sostenendo che sia impossibile tradurre in termini non tecnici dei concetti che si basano su un linguaggio codificato troppo strutturato per potere essere ricondotto al parlare comune senza perdere, in questa traduzione, aspetti importantissimi.
In fondo è un problema comune alle traduzioni in genere. In questo caso forse ulteriormente amplificato.
Però a volte ci si riesce, e questo è un esempio (piuttosto semplice a dire il vero).
Si tratta di rispondere ad una semplicissima domanda: "Quante sono le stelle nell'universo?"
Amedeo Balbi, tenutario di un interessantissimo blog, risponde così:

Nella nostra galassia ci sono circa cento miliardi di stelle. Si stima che in tutto l'universo osservabile ci siano circa cento miliardi di galassie. Assumendo che ognuna contenga cento miliardi di stelle, come la nostra, ci sono circa diecimila miliardi di miliardi di stelle in tutto l'universo. Se per ogni stella aveste un granello di sabbia, potreste coprire tutta la superficie della Terra con uno strato di sabbia spesso due centimetri[*].



[*]Se ogni granello ha un diametro di 1 mm, ce ne sono circa un miliardo in un metro cubo. La superficie terrestre è di 5.1x1014 metri quadrati; moltiplicando per due centimetri di spessore avete un volume di circa 1013metri cubi; moltiplicando per il numero di granelli in un metro cubo (109) avete 1022, uguale al numero di stelle nell'universo.

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