4 dicembre 2009

Medicina alternativa

Fortunatamente con un certo successo, almeno in ambito strettamente familiare, mi ritrovo ogni tanto a condurre delle crociate anti-medicina alternativa. Trovo che siano pratiche strettamente connesse alla superstizione (male non fa, tanto vale provare) e per di più gestite in modo assolutamente truffaldino.
Da un po' seguo questo blog, che consiglio a tutti anche a riguardo di influenza A/H1N1, e oggi ho letto questo post che avrebbe dell'incredibile se invece non fosse una triste realtà:

Un peso sullo stomaco

Prima di chiudere la serie di articoli dedicata ai vaccini, piccolo break.
Giusto per raccontare come una paziente poco informata o sprovveduta o ingenua, scegliete voi, può mettere a repentaglio la propria salute se non la propria vita. Di esempi ne abbiamo visti tanti, io ne vedo un bel po'.
Questo uno degli ultimi che mi è capitato.
Maggio 2009. Pomeriggio di ambulatorio.
Entra una paziente per una visita.
Una donna sui 35 anni, cultura media, buon aspetto anche se visibilmente sofferente, ha avuto un figlio qualche anno prima.

Si siede.

Allora signora, perchè è qui?

"Ho un problema di stomaco. Da circa 2 anni ho continui dolori addominali e non digerisco bene. Dopo aver provato qualcosa consigliatomi dal medico di famiglia, parlo con una mia amica che mi consiglia un prodotto omeopatico."

Aspetti, un attimo...questi dolori come sono...dove? Hanno legami con qualche alimento, con il ciclo mestruale?

"No, mi venivano ogni tanto...prima...da un mese sono praticamente continui...".

Ha fatto degli esami? Il suo medico cosa le ha detto...?

"Il medico di famiglia mi aveva consigliato dei raggi all'addome...ma io mi vergognavo di dirgli che prendevo le pillole di omeopatia, così non li ho fatti e non sono tornata da lui per quasi un anno...".

Le hanno fatto qualcosa questi farmaci omeopatici?

"Sì, all'inizio sì, poi mi sono sentita male un paio di volte, sono anche svenuta dal dolore...e..."

...è andata all'ospedale almeno?

"No, sono andata dall'omeopata della mia amica che mi ha cambiato cura perchè quella consigliata era sbagliata e non poteva andare bene per me, mi ha fatto fare degli esami e mi ha cambiato terapia...dandomene una personalizzata..."

Vediamo? Gli esami dico, li ha portati?

"Certo...ecco...sono tutti qua..."

(mi consegna una busta con dentro dei fogli)

Controllo bioenergetico
Esame delle intolleranze
Mineralogramma del capello
Check up funzionale segmentario
Alcuni esami del sangue
Bilancio vegetativo e biofeedback
(PS: Per chi non l'avesse capito, si tratta di esami inutili e fumosi, tipici degli alternativi)


Mi scusi signora...ma ha fatto solo questi esami?? Cosa le ha detto questo omeopata??

"Dopo aver visto gli esami mi ha detto che ho un'intolleranza alimentare ed un'allergia ai metalli e ad altre cose e mi ha prescritto una dieta, dei fiori di Bach ed altre pillole omeopatiche..."

...e come è andata...meglio...?

"Insomma...all'inizio bene...poi male...cioè peggio...e poi era passato quasi un anno sono ingrassata, ho la pancia gonfia, un peso continuo...non mi sento bene...i dolori ci sono ancora...così mi sono decisa ad andare dal medico di famiglia che mi ha detto che era meglio venire qui...così..."

E quel medico l'ha più sentito?

"L'avevo chiamato per avvertirlo che stavo peggio ma quando mi ha detto che probabilmente avevo un blocco energetico sullo stomaco causato dall'ansia e che dovevo sottopormi a dei clisteri disintossicanti ho lasciato stare...io sono ansiosa ma il dolore c'è davvero..."

Ok...si prepari per la visita.

La signora si prepara. Ha l'addome rigonfio, enorme, sembra una donna in gravidanza al 6°-7° mese, è sofferente, pallida.
Non posso toccarle profondamente l'addome perchè prova molto dolore ma mi è bastato appoggiare la mano per sentire una massa molto grande. Eseguo la visita che è possibile effettuare con molta difficoltà visto il dolore e decido di fare una ecografia. L'infermiera presente è allibita e borbotta qualcosa.

L'immagine è risolutiva, la signora ha una massa addominale a contenuto liquido di almeno 28-30 cm. di diametro.
Le comunico la situazione, deve essere operata d'urgenza, rischia la peritonite se la massa (un'enorme cisti ovarica probabilmente) si rompesse. Oltretutto dal dolore e dai sintomi ho il sospetto che la cisti si sia "torta" (girata su se stessa sul proprio peduncolo) e questo se non risolto sarebbe un guaio.

Le spiego un po' di cose e le chiedo di andare al reparto per eseguire degli esami d'urgenza, l'indomani si sarebbe ricoverata per l'intervento chirurgico.

E' un po' spaventata, la tranquillizzo: -l'importante è che lei sia qui, domani risolverà il suo problema, stia tranquilla...-

Le chiedo: Per curiosità, ma quanto prendeva per ogni visita il suo omeopata?

"Dipende, per le viste prendeva 150 euro, per gli esami ci sono stati quelli da 200 euro ed uno mi è costato 500 euro..., gli avrò dato in meno di un anno circa 2500 euro....credo...medicine a parte....".

Ma non le ha mai detto di andare in ospedale, non le ha mai consigliato altri esami...un'ecografia...

"No, mi diceva che se andavo in ospedale mi avrebbero operata perchè i chirurghi non pensano ad altro ed operano chiunque..."

Mah...va bene signora...ci vediamo domani in sala operatoria.

L'indomani intervento abbastanza tranquillo, l'unica difficoltà era rappresentata dalla massa, troppo grande per essere estratta intera, così decidiamo di aspirarne il contenuto, la cisti, enorme, si sgonfia come un palloncino e così riusciamo ad estrarla e ad asportarla. Sono stati aspirati circa 5 litri di liquido. Le immagini della cisti sono abbastanza cruente e non credo siano adatte ad un pubblico "generico", quindi evito di pubblicarle, per capire di cosa sto parlando comunque, ho pesantemente modificato una foto della massa già asportata per renderla irriconoscibile, credo si intuiscano le dimensioni (la cisti è appoggiata su un telo bianco ed a destra si intravede unmetro da sarto sul quale ho segnato i centimetri):

Quello che vedete nell'immagine sotto è parte del liquido aspirato, assieme a quei contenitori ne esiste un altro quasi pieno ma non è visibile perchè stava per essere inviato per l'esame istologico, il contenitore più grande contiene 2 litri di liquido quello più piccolo 1 litro, quello non visibile altri 2 litri circa.


La cisti è stata asportata assieme ad una tuba ed all'ovaio di destra.
L'aspetto non è particolarmente preoccupante, nel senso che non sospettiamo una natura maligna, ma sarà l'esame istologico a dare il responso definitivo, speriamo bene.

Estratta, sgonfiata senza contenuto, la cisti è un enorme palloncino floscio di circa 25 centimetri.

L'intervento termina, tutto a posto, post operatorio regolare. La signora sta bene.
Ditemi ancora che le medicine alternative non fanno male e che l'omeopatia funziona.
Anzi, ditelo alla signora.

Riflessione a margine: quel medico (era un medico omeopata) probabilmente non ha rischiato molto facendo quello che ha fatto se io invece avessi detto alla signora di curarsi con l'acqua fresca avrei rischiato tantissimo. Questo perchè lui "cura" con l'omeopatia che è nota essere inefficace e quindi non è obbligata a conseguire un risultato io invece, da medico "allopatico" sono obbligato dal contratto medico-paziente ad ottenere un risultato e non posso curare con l'acqua.

Si potrà quindi capire perchè un ciarlatano è molto più protetto e "legalmente autorizzato" di un medico con le carte in regola.
Riflettiamo per un attimo su cosa rappresenta una cosa del genere...

Nota: questa è una ricostruzione, sono stato autorizzato a raccontare la storia dalla stessa paziente (che legge questo blog) anche se ho cambiato alcuni elementi della vicenda per motivi di privacy rendendo l'intera storia non riconoscibile.

Alla prossima.

1 commenti:

Sentieri nella Luce ha detto...

Salve..
penso che la signora in questione sia stata un pò leggera con la sua salute. Io credo alle cure non convenzionali ma ciò non toglie che si possano e si debbano fare cure anche specialistiche come sono previste dalla Medicina Tradizionale. Purtroppo la paura e la poca conoscenza portano le persone a curarsi male.