15 dicembre 2009

James Frey - Buongiorno Los Angeles

Protagonista di questo romanzo è una città, e per di più una delle città più grandi, multiformi, multietniche, popolose,... del mondo: El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncula, oggi detta appunto Los Angeles. Una città la cui dimensione, noi piccoli italiani, facciamo fatica a concepire (ho provato a giocare con Google maps: visualizzare Torino con la stessa risoluzione che comprende l'area metropolitana di Los Angeles, porta a coprire ben più che l'intera provincia. Per chi è pratico da Pinerolo a Novara. Tutta città. Bestiale).
All'interno di questa città si muovono milioni di persone, ognuna con le proprie origini, le proprie ambizioni, i propri problemi, i desideri, i guai, gli amori, gli odii,... e Frey ce li racconta tutti, alcuni col telescopio, altri con la lente di ingrandimento: ci sono notizie storiche e statistiche sulla città, ci sono aneddoti sulla vita di centinaia di persone, ci sono abbozzi di storie personali e ci sono alcuni personaggi la cui vicenda viene narrata nel dettaglio.
Questo gioco di prospettive è ottenuto frammentando tutti gli ingredienti e poi riproponendoli mischiati uno dopo l'altro (fortunatamente mantenendo almeno l'ordine cronologico). Per cui in un capitolo si narrano le vicende di un barbone e in quello dopo si disquisisce sull'industria del porno, e poi una storia dell'acquedotto cittadino, e poi le vicende di un'immigrata messicana, e poi un elenco di aspiranti star dello spettacolo arrivate a Los Angeles e poi adattatesi a lavori ben diversi,...
In mezzo a questo caleidoscopio si delineano le quattro storie principali:
-l'attore stra-famoso, stra-viziato e stra-ricco con una segretissima tendenza gay che si innamora non ricambiato e mette a repentaglio la propria carriera
-la ragazza di origini messicane che si arrangia alla ricerca di una propria realizzazione
-una coppia di ragazzi che fugge verso Los Angeles da una realtà famigliare violenta e opprimente del midwest in cerca della propria felicità
-il barbone che cerca un riscatto alla propria vita balorda cercando di salvare una ragazza drogata
Il tutto scritto in uno stile abbastanza moderno, ma fortunatamente sempre scorrevole.
Ci si stacca un po' dal classico schema intro-svolgimento-conclusione, ma chiuso il tomo (555 pagine) si ha la sensazione di avere vissuto un po' da quelle parti, di avere assaporato il gusto di quei posti. E non è poco per un libro.

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