20 aprile 2009

Nel paese dei balocchi

La scorsa settimana l’ho trascorsa in vacanza a Parigi.
E ho fatto pure una capatina ad Eurodisney.
Sembrava assolutamente ovvio, sembravo essere l’unico sul pianeta a non considerarlo tale.
Mi spiego: chi non mi conosce sappia che ho tre marmocchi di età compresa tra gli 1 e i 7 anni e quindi, chi invece mi conosce e veniva a sapere del mio prossimo viaggio nella Ville Lumiere, mi diceva immancabilmente “Ah, quindi vai a Eurodisney”.
Senza punto interrogativo, senza interlocuzione, senza inflessioni dubitative.
Una certezza: vai a Parigi con la famiglia, quindi vai pure a Eurodisney.
E quello che più mi ha lasciato sorpreso è che questa associazione la facevano tutti, ma proprio tutti, tanto che alla fine è diventata quasi una barzelletta (“Ho detto a Tizio che vado a Parigi” “Ti ha detto che vai a Eurodisney!” indovinavano quelli con cui avevo condiviso il mio stupore).
Beh, alla fine pare proprio che fossi l’unico al mondo a non considerarlo scontato (per quanto non mi opponessi eh, solo non mi sembrava così ovvio) e allora ci sono andato con tutta la marmaglia a seguito.
Tipo diario di viaggio, riporto disordinatamente qui sotto qualche considerazione che mi è venuta da fare a riguardo.

Costa un botto: 42 euro i bambini, 50 gli inevitabili adulti accompagnatori (mica li puoi mandare da soli).  È vero che costa meno del concerto di Springsteen che andrò a vedere a Luglio, ma, a parte il fatto che non tollero paragoni tra il Boss e Pippo&Pluto, il punto è che secondo me pure i concerti costano davvero troppo. Ma comunque ai concerti io ci vado da solo o con chi vuole vedere il concerto assieme a me, senza accompagnatori.
Secondo me dovrebbero inventare la formula “accompagnatore”: non hai diritto a utilizzare nessuna attrazione, ma non paghi niente.
“See, bravo te” m’han detto. Il fatto è che i dei fantastiliardi che incassano quotidianamente, la maggior parte è per pagare il biglietto di chi ci va solo per accompagnare altri.

Non è per adulti. Questa mia affermazione è abbondantemente smentita da migliaia di maggiorenni divertitissimi da ogni cosa. E dalla presenza di adulti che non sono lì ad accompagnare nessun altro che non se stessi. Il fatto è che per problemi di flussi (vedi punto successivo) le attrazioni che potrebbero interessare anche gli adulti (che mi rifiuto di credere che sulla giostra di Dumbo ci vadano davvero volentieri, anche se ne ho visti con i miei occhi) durano davvero troppo poco, non abbastanza da permettere un vero divertimento per i grandi.
Per esempio, mi dicono che da questo punto di vista Gardaland sia meglio. Io non lo so, là non ci sono stato.

Le code sono da suicidio. Giuro che in un caso mi sono messo a cronometrare: 57 minuti di coda per un giro di 1 minuto e 26. Praticamente un rapporto coda/divertimento di 40/1. insostenibile, se non fosse che uno ha speso quella cifra là, e allora i giri se li fa tutti, non ci sono storie.
Va detto però che io ci sono andato in piene vacanze di Pasqua, un momento che credo sia davvero di massima affluenza.
E va pure detto che gli sforzi per ridurre i tempi e la noia delle code sono encomiabili: operazioni di accesso/uscita alle giostre gestite in maniera efficientissima, tempi ridotti delle attrazioni per consentire un maggior flusso di persone, intrattenimento per chi aspetta, una cosa che si chiama FastPass che in pratica è una prenotazione (prendi un biglietto che ti dice di presentarti all’ingresso dopo 3 ore e a quel punto non farai più coda, o molto poca), belle serpentine strette al punto giusto da scoraggiare i furbi e abbastanza compatte da non farti vedere che la coda che stai per fare è lunga centinaia di metri…
Io qualche idea su come ridurle ulteriormentece l’avrei (per esempio con numerini tipo al supermercato).  Ma quella gente non è affatto stupida (vedi punto successivo) e il problema delle code lo affronta seriamente. Per cui immagino ci abbiano già pensato e l’abbiano scartato per qualche buon motivo.

Professionalità. Va bene che siamo lì tutti per divertirci, ma quando uno magari ha affrontato un viaggio di mezzo continente e i prezzi di cui sopra (c’ho proprio la fissa), non vuole scazzi, tutto deve funzionare perfettamente. E tutto funziona perfettamente, davvero (a parte le code…). E sono tutti gentilissimi, efficienti, disponibili, informati.
Ripeto, date le premesse uno lo pretenderebbe, ma poi fa davvero piacere vedere che effettivamente è così, che non devi fare valere i tuoi diritti con qualche litigio o incazzatura. Non ce n’è bisogno, i poveri cristi vestiti da paggetti che trovi in giro per il parco (perché a lavorare conciati così sono proprio dei poveri cristi), sembra provino davvero piacere a lavorare per il tuo divertimento. Non è scontatissimo se ci pensate.

Quel baraccone deve costare davvero un botto. È fatto davvero bene, niente da dire. Tutto curatissimo, le aiuole fiorite, le siepi tagliate a perfezione, i castelli di pietra che resisterebbero ad un’atomica, i personaggi travestiti (Pippo, Pluto, Cenerentola, Biancaneve, Minnie, e tutti gli altri) credibili e non goffi come uno si potrebbe aspettare, musica dappertutto (quella musica di merda dei cartoni, ma lì cos’altro puoi aspettarti?), tutto curato nei minimi dettagli.
Per dire: guardavo i lampioni. In ogni area del parco sono intonati allo stile dell’ambientazione (regno della fantasia, avventura, spazio,…) e sono belli solidi, ben fatti. Non me ne intendo, ma diciamo che possano costare 200 euro (tipo questi). Ce ne saranno almeno 1000. Ecco, solo per i lampioni, che sono un dettaglio che a uno non verrebbero neanche in mente, ma che sono indispensabili, spendono 200.000 euro.
E i lampioni lì dentro sono niente.

La parata è spettacolare. Premetto che non l’ho vista, ero con Lorenzo in coda per un giro nello spazio. Ma dai racconti di Monica e Carlotta (sempre per chi non mi conosce: moglie e figlia), è stata forse la cosa più bella di tutta la giornata. Tutti i personaggi in parata per il parco con musica a palla. Detto così sembra un’americanata, ma dai racconti è stata una cosa davvero emozionante.
Niente da dire, ci sanno fare.

Questo è il mio resoconto, ora vedetevela un po’ voi se andarci o no.
E per quel che mi riguarda continuerò a non dare per scontata l’associazione Parigi-Eurodisney.

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