21 luglio 2008

Dargen D'Amico - Di Vizi Di Forma Virtù

Innanzitutto deve piacerti l'hip-hop. E già questo è un problema. Fondamentalmente per due ragioni. Primo perché è un genere dopato dalla massiccia presenza di quei gansta-buzzurri che addobbati di collane e denti d'oro, circondati da figone incredibili e sottomesse, sembrano quasi monopolizzarlo, almeno sui canali più consueti di programmazione musicale. E secondo perché, trattandosi di un genere apparentemente semplice, è pieno di gente che si dice "non so cantare e non so suonare, allora faccio l'hip-hop, tanto son buoni tutti", ma questo tutto sommato è lo stesso problema che ebbe il punk. Resta comunque il fatto che l'hip-hop è forse l'unica vera novità di genere della musica degli ultimi decenni.
Comunque, diciamo che il genere ti piace, ma che sei abituato ad ascoltare roba americana, in inglese, e allora il suono è pieno di gonna, wanna, fuck, yeah e c'mon.
E allora subentra un ulteriore problema: ascoltare un pezzo hip-hop in italiano ti mette di fronte alla piena comprensione del testo, la musica (o meglio, l'accompagnamento) sfuma in secondo piano e vengono a galla i significati, e in prima battuta l'effetto è spiazzante. Non te lo aspetti, ti lascia stranito, in pochi minuti arrivi a chiederti: ma che è 'sta boiata?
Ma poi ti trattieni dal premere lo STOP e ti dici che in fondo non è che i vari "I gonna fuck ya, oh yeah" siano poi sempre dei testi così pregni. E allora fai finta di essere un ragazzotto americano che i testi li capisce al volo, senza traduzioni di mezzo e ti lasci trasportare dalle canzoni.
Questo è grossomodo quello che mi è capitato ascoltando questo discone. Un doppio con 35 pezzi, un paio d'ore di musica e di rime senza peli sulla lingua, ficcanti e toccanti, con qualche pennellata pop e qualche caduta di stile, ma pure con vette altissime, testi intelligenti pur nella loro saltuaria rozzezza, e più che altro suoni e ritmi di gran classe.
Questo succede soprattutto nel CD1, dove Dargen si avvale di diverse collaborazioni (nomi sconosciuti a me, ignorante) il cui apporto è davvero notevole nel creare basi e sonorità preziosissime.
Un disco anomalo nella mia discoteca, non ho molti altri esempi di questo genere, ma davvero bellissimo, una di quelle cose che ti fa temere di esserti perso un sacco di cose interessanti a snobbare il filone.
Rimedieremo, rimedieremo...

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