[Più che altro perché, durante la solita mia pausa del fine settimana, non rimangano come primo post del blog le delinquenti e schifose dichiarazioni di Cossiga]
È uscito da qualche settimana l'ultimo album dei Marta sui Tubi un trio di origini siciliane ma di stanza a Milano (amata ed odiata, come si evince da diverse loro canzoni).
L'organico è praticamente voce+chitarra - chitarra - batteria - tastiere (Hammond). Sul loro precendente disco una nota diceva qualcosa tipo "Nessun basso é stato utilizzato per la registrazione di questo album", tipo le etichette dei cosmetici cruelty-free.
In effetti pure stavolta il basso è assente, e tutto si regge su complicati arpeggi di chitarra e vocali, a creare originali trame che, pur sconfinando addirittura in pezzi degni del migliore math-rock, lasciano sempre una sensazione di canzoni orecchiabili e poco più che pop.
Un ottimo disco (come ottimo era pure il precedente C'è gente che vuole dormire), a testimoniare che la musica italiana magari agonizza, ma non è ancora morta.
Tra l'altro sono in tour.
Vedeteveli.
1 commenti:
Spero di andarli a vedere il 29 a Roma...cmq, mi capito' una volta di ascoltarli, mi piacquero, davvero particolari! Bel post!
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