James Randi è stato (ed è tutt’ora, e ancora di più, vedi dopo) un mito della mia gioventù. Ero in quell’età in cui è abbastanza normale essere ancora affascinati dal paranormale, dai poteri della mente, dalla magia e da tutte quelle cose lì che ad avercele farebbe davvero comodo. Telecinesi e ipnotismo erano le mie favorite. La possibilità di prendermi una lattina di coca-cola dal frigo senza alzarmi dal divano o la capacità di far fare a qualcuno quel che volevo io (ero in età puberale, per cui ometto gli usi sconci che ne avrei fatto…), erano cose per cui avrei fatto volentieri un patto col diavolo.
Ci credevo. In un modo un po’ scettico e perplesso, però in fondo in fondo ci credevo, pensavo che tutto sommato fosse vera quella storia del 10% dei poteri del cervello e che a sviluppare bene anche solo parte di quel fantomatico 90% si sarebbero potuti avere poteri incredibili.
Non che fosse alla mia portata, ma che qualcuno ce l’avesse fatta non avevo motivo di dubitarne.
Poi mi sono letto “Viaggio nel mondo del paranormale” di Piero Angela e ho raggiunto l’illuminazione. Il libro smonta quasi tutte le credenze nel paranormale e dintorni con una precisione e una capacità di convincere straordinaria.
Credo che sia una mia attitudine mentale, ma ben lungi dall’essere deluso dal vedere crollare tutte le mie speranze di diventare un supereroe, mi sono entusiasmato nello scoprire che la realtà è molto più semplice e che i sedicenti uomini dai poteri straordinari sono nella stragrande maggioranza dei casi dei ciarlatani. E che chi ci crede è un pollo.
È difficile da spiegare e non vorrei essere preso per un sempliciotto dalla mente ristretta, ma secondo me, sapere che il mondo è come sembra che sia, è molto più bello di una versione in cui ci sono delle regole, ma queste regole vengono qua e là violate senza motivo apparente e senza riproducibilità. Sto naturalmente parlando di leggi naturali, fisica, chimica, biologia eccetera. Mi piace che ci siano delle regole universali e che solo grazie a queste si sviluppi tutta la meravigliosa diversità delle cose del mondo, senza trucchetti o eccezioni.
Vabbè, quel libro lì mi spiegò che i trucchi e le eccezioni alle regole del gioco non esistono, sono solo delle truffe. E questo mi piacque tantissimo. E mi spiegò pure che per smascherare queste truffe, gli indagatori più indicati non sono gli scienziati, anzi. Gli indagatori migliori sono gli illusionisti, i prestidigitatori. Perché i trucchetti che usano i sedicenti paragnosti non sono altro che trucchi alla Tony Binarelli, alla Silvan. E allora ci va uno del mestiere per smascherare il trucco. Altroché fisici o chimici.
Quel libro è scritto da Piero Angela e uno dei protagonisti principali è tal James Randi, un uomo che, prima prestidigitatore di un certo successo, ha poi dedicato la vita alle indagini sul paranormale, smascherandone di tutti i colori. È quello che ha smascherato Uri Geller, tra gli altri.
È quello che ha messo in palio un milione di dollari per chi fosse in grado di dimostrare di avere qualche potere paranormale. Quel milione di dollari è ancora lì, naturalmente.
È un mio mito dunque e da un sacco di tempo.
E ora lo è ancora di più: alla tenera età di 82 anni, ha fatto outing.
E anche questa è una di quelle cose che mi piace senza sapere bene perché.
30 marzo 2010
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