8 settembre 2008

Domani non mi faccio la barba

...e non mi metto manco la cravatta.
Forse lo sapete già, e se non lo sapete ve lo dico io: mercoledì prossimo, il 10 settembre 2008 il mondo finirà a causa di un giochino che gli apprendisti stregoni del CERN di Ginevra si apprestano a fare, tanto per vedere come va.
Pasticciando con la natura e le sue trame più nascoste, il giocattolo finirà per scoppiargli in mano e la conseguenza di questo sarà un bel buco nero che inghiottirà la terra, i suoi abitanti e la lettera di richiamo che mi faranno domani per essermi presentato in ufficio in abbigliamento non consono.
Non ci credete? Guardate qua, lo dice pure il Corriere:

Ovviamente si tratta di una bella quanto affascinante balla, lo spiega Piero Bianucci in un articolo che comunque il titolista si è premurato di mantenere sensazionale:

Ma la cosa è poi spiegata egregiamente da Amedeo Balbi, uno al cui blog vale davvero la pena di abbonarsi:
L'avete sentito, no? Ne parlava ieri il New York Times, e oggi hanno ripreso la notizia anche i nostri quotidiani. (In rete ho visto che se ne accennava qui e qui.) Se non fosse bastato Dan Brown a dipingere il CERN come un covo di gente che prepara l'apocalisse, adesso ci si sono messi anche i signori Wagner e Sancho. I due hanno intentato causa per il rischio che LHC produca mini buchi neri che potrebbero distruggere la Terra (sono recidivi, perché hanno già perso una causa analoga contro il RHIC). Ora, la cosa non è una novità, in quanto le prime speculazioni teoriche sulla produzione di mini buchi neri al CERN risalgono al 2001. Ma il punto è che tutti gli studi condotti per accertare possibili conseguenze nefaste hanno mostrato che non c'è nessun rischio reale. Perché? Intanto perché la produzione di mini buchi neri è del tutto ipotetica. Poi, perché LHC non farà altro che prendere protoni e sbatterli l'uno contro l'altro a velocità prossime a quelle della luce. La stessa cosa la fa, da miliardi di anni, l'universo: i raggi cosmici che giungono in continuazione sulla Terra, sulla Luna e su qualsiasi altro pianeta non sono che particelle cariche pesanti accelerate a velocità altissime. Ma la Terra e la Luna sono lì da miliardi di anni, come chiunque è in grado di constatare. Il fatto è che buchi neri così piccoli come quelli che potrebbero essere prodotti da LHC scomparirebbero in un tempo brevissimo a causa del fenomeno di evaporazione di Hawking. E anche se non evaporassero, attraverserebbero la Terra a una velocità tale da non avere il tempo di interagire con niente. E anche se, per un caso assolutamente improbabile, uno di quegli ipotetici mini buchi neri rimanesse intrappolato all'interno del nostro pianeta, il danno che potrebbe fare sarebbe ben poca cosa (al massimo, avendo a disposizione tutto il tempo trascorso dall'origine dell'universo a oggi, miliardi di anni, potrebbe ingoiare appena un milligrammo di materia.)
Come al solito: catastrofismo più tecnofobia uguale bufala.

Mi sa che domattina il rasoio mi toccherà usarlo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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