Oltre alla storia in sé, c’è poi una velenosa critica dei meccanismi più spudoratamente commerciali che si azionano intorno a quella che dovrebbe essere un’attività alta e culturalmente irreprensibile come la pubblicazione di un’opera letteraria e di cui, tutto sommato, siamo vittime tutti noi lettori, per quanto cerchiamo di sentirci più smaliziati o avveduti nel modo in cui spendiamo certi soldi.
Per quanto mi riguarda, per esempio, questo libro l’ho scoperto nella sezione “Narratori Underground” di una libreria. Già di per sé questa categoria lascia un po’ il tempo che trova. Il mondo editoriale è una di quelle piramidi con la base smisuratamente larga, a fronte di qualche dozzina di autori da milioni di copie la stragrande maggioranza ritiene un successone il raggiungimento delle migliaia (una o due). Per cui l’accezione Underground, che dovrebbe denotare una nicchia nascosta e dagli esigui volumi, in realtà descrive il 99,99% degli autori, e allora… alla faccia della nicchia. Però, al di là di questo, mi premeva sottolineare che io stesso, nell’acquisto di questo libro, sono stato facilmente attratto da una semplice etichetta che ha solleticato la mia simpatia (per gli sfigati destinati all’insuccesso commerciale) e la mia attenzione. La quarta di copertina ha poi fatto il resto.
Insomma, alla fine anche qui siamo in un modo o nell’altro vittime del marketing. Diciamo che dopo questo libro ne sono almeno un po’ più consapevole.
1 commenti:
Nice blog. Thats all.
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